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mercoledì 26 ottobre 2011

CERCO DOG E PET SITTER

 DOG E PET SITTER: UN MESTIERE CHE NON SI IMPROVVISA

Sono molte le mail che abbiamo ricevuto in merito alle informazioni relative al corso Dog e Pet Sitter Brain Animal.
Desideriamo scrivere questo articolo per chiarire una volta per tutte che 
il DOG E PET SITTER è un mestiere delicato e adatto a tutti ma bisogna imparare a farlo!!
Non si può diventare Dog e Pet Sitter solo perchè si ha il "pallino" per gli animali!!!
Si tratta di prendersi cura dell' animale di qualcun altro e trattarlo meglio di quanto già normalmente si procede con il proprio beniamino di casa.
Si tratta di prendersi cura della persona che ti accoglie in casa sua per consegnarti "un bene prezioso" come il "suo gatto, cane, criceto etc etc".
Il proprietario in quel momento ti consegna nelle tue mani le preoccupazioni, le migliori intenzioni affinchè sia trattato e gestito con ammirevole pazienza, amore e PASSIONE.
INDISPENSABILE dunque coniugare CONOSCENZA e PASSIONE PER GLI ANIMALI e per le PERSONE.
Senza la conoscenza per gli animali che prenderemo in carico dal cliente e senza la conoscenza verso gli esseri umani non si va molto lontanto.
E' un mestiere "delicato" che ha bisogno di tatto e delicatezza da parte del dog e pet sitter affinchè si instauri un rapporto di fiducia tra la persona che ci consegna il proprio pet ed il Dog&Petsitter.
Non è un mestiere adatto a coloro che hanno fretta, che vogliono arrotondare, che tralasciano il contatto umano e si prendono il cane in consegna come se fosse una sportina della spesa!

 Sono necessarie doti di PAZIENZA, COMPETENZA, RESPONSABILITA', DISCREZIONE E DIPLOMAZIA PER SVOLGERE NEL MIGLIORE DEI MODI questo favoloso mestiere!
Per questo motivo nel nostro corso Dog e Pet Sitter Brain Animal cerchiamo di trasmettere diverse competenze.

Cosa imparerete al Corso Dog &Pet.Sitter?
- Linguaggio del cane, gatto e degli altri animali
- Approccio corretto
- Comunicazione con il cliente : comunicazione efficace dal contatto telefonico al contatto diretto a casa.
- Valore dell' accoglienza e dell'accettazione delle regole che il cliente ci spiega;
- Gestione dell' animale in tutte le fasi dalla presa in carico alla sua riconsegna
- Principi base di etologia;
- Segnali calmanti, di stress etc etc
Prime basi per la Relazione, Comunicazione, Training,Comportamento ed etologia degli animali a cura del veterinario comportamentalista.

                                                        QUESTI SONO SOLO ALCUNI ARGOMENTI
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Esame di verifica attraverso TEST composto da 100 domande che consente il rilascio del patentino Professional-Pet-Sitter Brain Animal con fototessera personale.
La formazione si effettuerà con un minimo di 12  ad un massimo di 20 iscritti.

IL CORSO E' TENUTO DA PROFESSIONISTI CINOFILI E VETERINARI.

domenica 16 ottobre 2011

PROVATO ED APPROVATO DA BRAIN ANIMAL E......VOI


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Una porzione costituisce un pasto completo
e non rappresenta un'integrazione alla regolare dieta del cane.

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martedì 4 ottobre 2011

RUBRICA DI DIVERTIMENTO&SPORT CON.....CHIARA ZORZETTO

DISCDOG E DOGDANCE : DUE PASSIONI PER CANI E PROPRIETARI
a cura di:
Dott.ssa Chiara Zorzetto
Master di I° livello in Istruzione Cinofila
 Facoltà di Veterinaria di Pisa con Tesi nell’attività cinosportiva “Disc dog”
Titolare del Centro Cinofilo Wolf’s Rain Academy di Pordenone

Nel mondo frenetico di oggi i cani sono spesso lasciati soli per molto tempo ad annoiarsi; accumulano energie e tensioni che poi sfogano in comportamenti distruttivi e problematici.

Passare del tempo di qualità con l’amico a 4 zampe permette di ridurre e/o risolvere svariate problematiche.
In questo ci possono venire in aiuto due sport divertenti e appassionanti: il discdog e la dogdance.
Il Discdog come sport nasce in America negli anni 70 del novecento grazie ad Alex Stein e il suo whippet Ashley che, con lo show improvvisato durante l’intervallo del 9 inning nel più famoso stadio di baseball di Los Angeles, fecero spettacolo suscitando un grande interesse. Nei mesi successivi Alex venne invitato a numerosi programmi televisivi per spiegare questa disciplina, nonché a fare diverse esibizioni. Questo è stato il punto di partenza per la diffusione mondiale del discdog che però è arrivato in Italia solo nel 2006. Il grande interesse suscitato da questa affascinante disciplina ha fatto nascere numerose federazioni tra le quali le più importanti sono la Skyhoundz, la UFO, la USDDN e la FIDD.
I motivi per praticare questa disciplina sono parecchi. Innanzitutto, a differenza di altri sport, non servono attrezzature costose, bastano infatti alcuni dischi specifici per cani, un prato o un adeguato spazio al chiuso e il proprio compagno a 4 zampe. Inoltre, può essere praticato da chiunque, bambini o adulti, e con qualsiasi tipo di cane.
Il discdog, stimolando diversi istinti canini come la predazione, permette di incanalarli nel modo giusto e su un corretto obbiettivo. Ancora, stimola l’attività cognitiva anche nel semplice atto di prendere il disco al volo. Infatti il cane deve seguire con lo sguardo il disco in aria, calcolarne velocità e traiettoria per potersi spostare nel punto dove poterlo prendere. Pochi minuti di questo gioco equivalgono a diversi chilometri di passeggiata al guinzaglio.
Il termine discdog è usato per indicare un insieme di attività che utilizzano il disco. Dal Distance/Accuracy il cui scopo è lanciare il disco il più lontano possibile facendolo prendere al volo dal cane, al DartBee dove il compagno a 4 zampe dovrà afferrare il frisbee® atterrando con le zampe anteriori in diversi cerchi concentrici, al più conosciuto e affascinante Freestyle, dove il binomio si esibisce in una coreografia costituita da figure acrobatiche su base musicale.

Da cinofilo praticante ho frequentato diverse gare, non solo di disco, ma anche di agility, dogdance, ma l’atmosfera che si respira nelle competizioni di frisbee® è ineguagliabile. Sembra di essere ad una sagra di paese dove tutti si conoscono e festeggiano insieme un grande evento. Questo non significa che non ci sia competizione tra i concorrenti; c’è eccome ma alla fine tutti applaudono tutti, ci si scambia consigli, complimenti ed elogi. Insomma, si è una grande famiglia multietnica accomunata da una grande passione, anzi due: il cane e il disco.

 Come per ogni sport, comunque, è bene non improvvisare ma rivolgersi ad un istruttore esperto che possa guidarci nell’apprendimento delle varie tecniche di lancio, nell’impostare correttamente il cane- saltare atterrando sulle 4 zampe,prendere al volo, ecc- sia che lo scopo sia arrivare a gareggiare, sia che rimanga un semplice passatempo per divertirsi con il proprio amico quadrupede.
Un’altra affascinante disciplina è il dogdance, nato in Canada negli anni ottanta grazie ad alcuni cinofili che pensarono di utilizzare un sottofondo musicale durante i loro allenamenti di obedience. Questo accorgimento arricchì le prove di Obedience che risultavano così molto più apprezzate, non solo dai concorrenti ma anche dal pubblico. Visto il grande successo di questa variante, si cominciò a sviluppare un lavoro più articolato e vennero fatte le prime dimostrazioni di questa nuova disciplina.
L’ufficialità arrivo nel 1984 con la fondazione dell’americana WCFO (world Canine Freestyle Organization). Nei primi anni ’90 il dogdance è arrivato anche in Europa: prima in Inghilterra, poi Germania, Olanda, Svizzare, ecc e infine in Italia.
Lo scopo di questa disciplina consiste nel far eseguire al cane esercizi e figure a tempo di musica, creando una coreografia innovativa, che metta in evidenza il lavoro di squadra, artistico, scenografico, atletico, e lo stile di interpretazione del tema musicale.
Dogdance si suddivide in due categorie sportive: Freestyle e Heelwork to music.La categoria Freestyle, come dice il termine stesso, è una prova sportiva che prevede uno schema libero, originale, creativo, senza figure e movimenti obbligatori all’interno del ring di gara.
La categoria Heelwork to music, invece, è una prova sportiva che unisce l’obedience non standard e l’arte del dressage. Le figure e i movimenti sono maggiormente legati alle condotte nelle varie direzioni e posizioni e all’interno del ring ci sono dei movimenti obbligatori.
Non è indispensabile che il conduttore sia un ballerino, conosca o esegua passi di danza, infatti la “STAR” principale è il cane e il motivo musicale e la struttura della coreografia vengono costruiti per valorizzare il suo temperamento e le sue particolari caratteristiche. Il Dogdance, come le altre discipline cinofilo-sportive, aiuta il cane a sviluppare le sue qualità sia fisiche che mentali e, l’umano a capire un po’ meglio il proprio amico a quattro zampe. Il lavoro di “squadra”, migliora la relazione uomo-cane e la capacità di comunicare perché si deve creare nel binomio una forte intesa, fatta di sguardi, gesti, parole, ecc. e questo fa si che vengano forniti innumerevoli opportunità per migliorare la vita quotidiana. Oltre alle classi Ufficiali, in cui non è possibile usare rinforzi per il cane come i bocconcini, sono previste delle classi Non Ufficiali, dette Fun, in cui anche conduttori alle prime armi si possono cimentare e divertirsi con il proprio amico a 4 zampe e allo stesso tempo allenarsi continuando a rinforzare il cane durante la routine.
 
E' adatta a tutti i cani, piccoli, grandi, giovani, adulti e a tutti i conduttori. Al di là delle gare, lo scopo principale di questa attività è quello di rafforzare il legame con il vostro cane attraverso una gioiosa coreografia, incentrando l'attenzione su armonia, naturalezza, movimento, musica e.....tanto tanto divertimento.
Anche per questo sport non sono necessarie attrezzature particolari e può essere svolto in qualsiasi luogo, all’aperto o al chiuso ed è quindi adatto anche a chi non ha a disposizione grandi spazi, ma vuole comunque divertirsi e passare del tempo di qualità con il proprio quattrozampe.
Se vuoi sperimentare delle lezioni con Chiara
il corso si attiverà con almeno 10 iscritti una/due volte al mese.

sabato 1 ottobre 2011

LA COMPORTAMENTALISTA RISPONDE

VACCINAZIONI E PERIODO DI SOCIALIZZAZIONE NEL CANE
A cura di Pedon Giulia
Medico Veterinario
dipl. Master Medicina comportamentale
degli animali d’affezione


I cuccioli, appena nati, assumono il colostro dalla madre. Il colostro è ricco di anticorpi utili, nelle prime fasi di vita, a proteggerli dal contrarre malattie infettive.
Tale immunità ha una durata limitata e variabile a seconda della malattia considerata ( nel caso del CIMURRO, per esempio, gli anticorpi materni persistono fino alla sesta-quattordicesima settimana, più a lungo nella PARVOVIROSI, fino alla diciottesima…).
Risulta quindi necessario, superate le sei-otto settimane di vita del cucciolo, iniziare un protocollo vaccinale.


Le malattie per le quali si effettua l’immunizzazione di base sono:
  • Il CIMURRO;
  • La PARVOVIROSI;
  • L’ EPATITE INFETTIVA;
  • La PARAINFLUENZA;
  • La LEPTOSPIROSI.
Il protocollo vaccinale può variare in base alla data di inizio delle vaccinazioni, in ogni caso sono previsti dei richiami ogni tre-quattro settimane in genere fino alla diciassettesima settimana.
Dopo la dodicesima settimana, inoltre, è possibile effettuare anche la vaccinazione ANTIRABBICA, indispensabile per poter uscire dall’Italia con il cane, per poter andare in alcune regioni italiane dove ne vige l’obbligo, e oltretutto obbligatoria in alcune aree del nostro Paese.
Di fatto il cucciolo è a rischio fino al termine del protocollo vaccinale, solo dopo aver effettuato tutti richiami previsti la sua risposta anticorpale sarà sufficiente a proteggerlo dagli agenti infettivi.
SOCIALIZZAZIONE TRA LE ALTRE SPECIE
 Dobbiamo quindi tenerlo in casa fino alla fine delle vaccinazioni? Fino cioè ai quattro mesi e mezzo?
Se noi valutassimo solo l’aspetto sanitario, la risposta sarebbe senza dubbio affermativa, non possiamo però non considerare un aspetto comportamentale estremamente importante in questa fase di vita del cucciolo: il periodo di SOCIALIZZAZIONE.
Il periodo di socializzazione viene anche definito periodo sensibile, proprio perché, in questa fase, che ha inizio intorno alla terza settimana di vita e si protrae per l’appunto andando a coincidere con il periodo in cui il cane è sottoposto ai vaccini ma non è ancora protetto, il sistema nervoso del cucciolo risulta essere molto sensibile e plastico.

CONOSCENZA "APPROFONDITA" DELLA STESSA SPECIE
 In altre parole, in questa fase di sviluppo, il cucciolo, entrando in contatto con i diversi stimoli ambientali e sociali, è in grado, in seguito alla stimolazione di consolidare collegamenti nervosi atti a riconoscere tali stimoli anche in futuro. E’ di grande importanza, dunque che nel periodo di socializzazione il cane entri in contatto con il maggior numero possibile di stimoli sia ambientali (strade, città, parchi, negozi, ambienti affollati, rumori e suoni di vario genere…) sia sociali (persone di entrambi i sessi e di tutte le età, cani di entrambi i sessi, di tutte le taglie e di varie fasce d’età, possibilmente anche altre specie animali, per esempio gatti…).
Entrare in contatto con tali stimoli nella fase di socializzazione, quando il sistema nervoso è pronto a modificarsi a ad apprendere da essi, garantisce un loro riconoscimento futuro. Il cucciolo che viene privato della possibilità di socializzare con i diversi stimoli, potrà avere difficoltà nel rapportarsi ad essi e nel fornire una risposta adeguata. Una scarsa o inesistente socializzazione può esitare in problemi comportamentali tra cui fobie e aggressività, difficoltà nel relazionarsi con i conspecifici o con l’uomo.
Concludendo ritengo che se da una parte è vero che durante la fase di socializzazione il cane non è ancora protetto del tutto nei confronti delle malattie infettive, scegliere di tenerlo chiuso in casa per proteggerlo, impedendogli di fare una corretta socializzazione può provocare dei danni gravi tanto quanto una patologia infettiva.

CONOSCENZA AMBIENTALE
Mi sento quindi di consigliare a tutti i proprietari di seguire lo schema vaccinale consigliato dal proprio veterinario ma di non far mancare al cucciolo la socializzazione.
 Sarà sufficiente trovare il giusto compromesso: esponiamo il cucciolo agli stimoli necessari per la socializzazione ma scegliendo ambienti controllati da un punto di vista sanitario, facciamolo interagire con altri cani solo se vaccinati, evitiamo zone particolarmente a rischio.
Ricordiamoci sempre che il benessere non è determinato solo dallo stato sanitario del cane ma anche dall’aspetto comportamentale.

Se desideri approfondire o suggerire argomenti che ti stanno particolarmente a cuore scrivi a:
GIULIA PEDON inviando mail a
 infobrainanimal@gmail.com
Sarà cura di Brain Animal inoltrare la tua richiesta alla veterinaria comportamentalista.